descrizione del progetto

L’interesse per l’imprenditoria etnica da parte dell'Associazione Transglobal si colloca nell'intersezione che si crea tra gli studi culturali e un approccio più prettamente sociologico: le strategie, le scelte, le modalità di gestione, i modelli comportamentali e relazionali, le culture d’impresa che sottendono alla scelta imprenditoriale da parte di cittadini appartenenti ad alcune tra le nazionalità più numerose oggi in Italia sembrano indicare come lo sviluppo dell’imprenditoria etnica sia in larga parte legato alla trasposizione di modelli di small business assolutamente dominanti nei paesi d’origine.

 

Il tessuto sociale di provenienza dei migranti ne è un primo importante segnale in questa direzione: si tratta in larga parte di provenienti dai centri urbani, maggiori e minori, che costituiscono sia il contesto d’origine primario, sia quello di transito, dopo una prima migrazione campagna-città. In molti paesi, sia del continente africano, sia del subcontinente indiano, la forza lavoro impiegata nelle attività di lavoro informale arriva a costituire fino all’80% del totale e moltissimi migranti hanno alle loro spalle un’esperienza di questa natura, in qualità di piccolo imprenditore o di prestatore d’opera. 

 

Uno degli ambiti in cui questa lettura trova facilità di applicazione è quello che descrive i meccanismi di funzionamento dei processi decisionali di assunzione di lavoratori stranieri e di costituzione di nuove imprese attraverso il funzionamento delle reti sociali informali, sia relative ai processi conoscitivi, sia per l’acquisizione di capitali umani, finanziari, relazionali.

 

E’ sulla base di questi meccanismi importanti che trova diritto di cittadinanza un concetto che, per certi aspetti, segna un punto di svolta rispetto alle teorie neo-classiche ed economicistiche di spiegazione del fenomeno migratorio: le reti sociali, auto costituite e indipendenti dai meccanismi della domanda, contribuiscono a definire il carattere autonomo dei processi decisionali che sottostanno alle dinamiche interne al mondo dei migranti. Questi, e al proprio interno gli imprenditori, costituiscono a tutti gli effetti una agency.

 


E' partendo da questi presupposti che si intende indagare il fenomeno, senza aver assolutamente la pretesa di spiegarne tutte le numerosissime sfaccettature, ma individuando alcune aree sul territorio nazionale, in cui, per consistenza numerica e caratteristiche qualitative, l'imprenditoria straniera assume alcuni dei suoi connotati più interessanti.

 

 

Una prima fase del progetto è già stata svolta e si è tradotta in uno studio condotto per conto di Unioncamere nel 2013, con il titolo Imprenditoria straniera, un'analisi sociologica, e un ulteriore studio sull'imprenditoria bangladese a Roma e nel Lazio, nel 2014, per conto dell'Osservatorio Romano sulle Migrazioni.