La mobilità è un ambito di regolazione, disciplinamento e controllo biopolitico tanto dei singoli corpi, quanto della "popolazione" che i singoli corpi costituiscono. Ma, come ogni altro concetto, anche questo ha al proprio interno il suo negativo: l'immobilità funziona esattamente allo stesso modo. Enrico Fravega descrive qui il progetto "Refugees' lockdown", che racconta visivamente quell'immobilità, evidenziando la vulnerabilità differenziale descritta da Daniele Lorenzini in questo blog
Con questa frase Sandro Mezzadra inizia la sua breve presentazione del comunicato del Collettivo del City Plaza di Atene. E’ una frase tratta dal libro “Amatissima” di Toni Morrison (titolo originale in inglese “Beloved”). Se si sposta l’accento su “pass” o su “on”, il significato va da “tramandare” a “tralasciare”, entrambi molto adeguati alla storia del City Plaza, così come di quella narrata nel romanzo di Morrison. Buona lettura.
Tra pochi giorni si aprirà a Marrakesh la conferenza sul Global Compact for Migration, a cui l'Italia non parteciperà. In cosa consiste, da dove sorge e quali obiettivi si dà questa Conferenza? In questo articolo, già pubblicato su Euronomade, Sandro Mezzadra ne parla, mettendo in evidenza i tre punti principali su cui si basa il Migration management: il carattere strutturale delle migrazioni, rendere produttivo il "capitale umano" che le compone, i diritti dei migranti. Senza mediazioni.
Sandro Mezzadra descrive l'avvio di questa magnifica iniziativa. Come associazione ci sentiamo totalmente coinvolti e cercheremo di essere il più possibile partecipi, partendo dal dare resoconti frequenti su questa pagina.
Quest'articolo è stato pubblicato oggi anche su "Il Manifesto"
L’arte riesce da sempre ad aggiungere un livello di comprensione, di condivisione empatica, emozionale del Reale che raffigura e performa. Quello che è stato prodotto a Napoli ad aprile va esattamente in questa direzione. Il Mediterraneo fotografato, riprodotto e cantato appare come luogo di potere, di dominio. I migranti, in questo lavoro, sono i corpi assoggettati, interpellati in quanto rifiutabili sulla base di norme che connotano il passato-presente dell’Europa come il tempo coloniale (sr)
L’analisi delle operazioni estrattive del capitale non può essere limitata alle attività che definiscono queste pratiche in senso letterale. Al contrario, può e deve espandersi ad altre sfere di attività umana ed economica che negli ultimi anni hanno connotato in modo sempre più marcato la vita dei cittadini, intesa come luogo di produzione totale. L'estrattivismo, coniugandosi con pratiche infrastrutturali e logistiche, accompagna i movimenti delle persone, interagendo con le migrazioni
E’ necessario definire l’identità? Quale può essere il contributo che questo esercizio può dare alla compressione del fenomeno migratorio? Affrontare un tema così complesso comporta certamente dei rischi, ma consente di riflettere su una realtà che spesso si tende da più parti a generalizzare, con il rischio di vedere solo alcuni aspetti e non vederne, in filigrana, altri.
"I’ve nothing to lose, beta day i seek for"
Post su fb di E G F
Richiedente asilo diniegato, ma ostinatamente presente
La “domanda” d’asilo assume un ruolo egemone tra la molteplicità di domande particolari che provengono oggi dal popolo migrante, sottraendogli valore e significato. E’ qui dove si gioca la tensione tra umanitarismo e politico su cui si innestano le politiche europee; recuperare la dimensione politica delle migrazioni consente di riempire di significato quell’identità popolare che eccede il suo elemento dominante, offrirgli una “pienezza che è costitutivamente assente”.
Al Mamun, un ragazzo ventenne, mette in scena in modo chiarissimo il significato di paesaggio, come rapporto tra soggetto e luogo di vita, Un rapporto mai statico, che modifica costantemente i due elementi, Evocativo di ricordi di altri luoghi o ambito in cui collocare il proprio vissuto presente, il paesaggio raccontato da Al Mamun svolge il ruolo di mediazione culturale tra luoghi spazialmente e temporalmente lontani. Laurea ad honorem in visual sociology ad Al Mamun!